In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Vangelo secondo Luca (1,39-55.)
1. La prima cosa che mi viene alla mente pensando alla festa dell’Assunzione della Beata Vergina Maria è che essere assunti è il destino di quelli che amano Gesù.
Essere assunti in cielo non è un merito ma una conseguenza del dire sì a Gesù.
Ma come ci si rende conto che si sta dicendo di sì a Gesù?
Il saluto che Elisabetta rivolge a Maria è un grande aiuto a capire, ci offre spunti davvero interessanti.
2. “Appena ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò …“
Far sussultare il cuore di chi ci sta vicino è un sengo decisivo. noi sempre sussultiamo di fronte a chi è per noi importante, e questo è il segno di chi ci sta donando quell’incontro.
3. “Fu colmata di Spirito Santo“
Elisabetta riconosce Maria come madre del Cristo, non per un’intelligenza ma per un dono; riconoscere e quindi essere riconosciuti come gente che “ascende” è possibile solo per un dono, per una grazia.
Se fosse sempre evidente a tutti non solo non ci sarebbe più libertà ma nemmeno quello stupore che lancia nella vita.
4. “Benedetta tu tra le donne e benedetto io frutto del tuo grembo!“
Elisabetta rinosce la storia di Maria come una storia di grazia, questo però lo aiuterà a guardare anche alla sua storia così.
Basta pensare a ciò che ci viene raccontato nei versetti successivi (vv. 57-63) rispetto alla nascita del Battista.
Per poter benedire la storia occorre però una grande attenzione nello scrutarla.
5. “A cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?“
Riconoscere l’Assunta, riconoscere il suo destino di gloria è riconoscere qualcosa che si fa vicino agli altri, che va incontro.
Siamo così abituati a stare in noi stessi che farci incontro agli altri è davvero una cosa impossibile.
6. “E beata colei che ha creduto“
L’Assunta è una che crede non solo che si fida, in ciò che il buon Dio ha chiesto.
7. A questo punto qualcuno avrà pensato: ma io queste cose non le vedo in me, non sarò mai “assunto”.
Vero, ma riconoscere quelli che le vivono ci dona la forza di dire che è possibile, ed è per tutti.
Jacopo Amigoni, Maria Assunta,
Innanzitutto mi permetto di farvi notare che spesso, nell’arte, c’è profonda confusione tra “Immacolata e Assunta”, mentre per la Chiesa la differenza c’è ed è molto concreta. E non si tratta solo del fatto che sono due distinti dogmi, per l’Immacolata proclamato nel 1854 mentre per l’Assunta dobbiamo aspettare un quasi un secolo, 1950 (75 anni!), ma i due aspetti in cui si identifica la figura di Maria sono momenti di Grazia il primo, l’Immacolata è un dono, mentre il secondo è frutto del merito, cioè frutto del sì di Maria all’essere madre. E per questo leggiamo il brano della annunciazione.
Ho scelto di mostrare quest’opera di Amigoni per via di un particolare: di fronte alla Madonna che ascende ci sono quelli che la cercano nella tomba, quelli che innalzano mani e sguardi al cielo, perchè la vedono ascendere, ma c’è un uomo prostrato a terra che, a mani giunte, prega senza guardare.
Credo sia questa la posizione più vera che l’artista ci propone: Maria va pregata come “ianua coeli”.
Lascia un commento