Mercoledì 20 agosto 2025

“Se non ci sei, potrebbero avere bisogno di Gesù e rimangono senza”, mi diceva il mio vecchio parroco di Lissone; da vecchia volpe me lo diceva dopo che era stato un mese a Cesenatico e mentre io ero in procinto di iniziare le mie vacanze.
Quella scenetta, che accadeva puntualmente ad ogni mia partenza, mi è subito tornata in mente ieri, quando mi è capitato di fare un incontro “casuale”; spiego: avevo trascorso una prima parte della mattina con un amico che era venuto a trovarmi, poi ero salito in casa a fare un pò d’ordine. Ad un certo punto della mattina avevo poi deciso di andare a fare spesa; arrivato fuori dalla porta e fatti un centinaio di metri, mi ferma un ragazzo e mi chiede, grazie al traduttore di google, se so gli orari delle celebrazioni in san Pio. Dopo avergli risposto che la celebrazione al momento è solo alla domenica perché l’università è chiusa, lo vedo illuminarsi, vedendomi così “preparato” mi chiede se anch’io sono cattolico, mi dice che lui è appena arrivato, non conosce l’italiano, e mi chiede il numero di telefono perché ha bisogno di amici.
L’estraneità è stata battuta in forza della Comunione che è data dal Battesimo. Vederlo così lieto per questo mi ha fatto chiedere se la familiarità tra noi è perché siamo cattolici o perché apparteniamo alla stessa comunità.

Poi, nella gioia che aveva per aver incontrato un cattolico, non sono nemmeno riuscito a dirgli che io non sono solo cattolico ma anche prete. Ma credo che quando gli scriverò sarà la prima cosa da dirgli.

Perché vi ho raccontato di Luca? Perché mi stupisce il fatto che la questione non è che io sono a casa “a servizio” ma il fatto che un Altro mi si mette sulla strada e mi regala incontri che mi riaprono continuamente alla vita.
Avere in mente quel coreano, credo sia quello il suo paese di provenienza, mi ha fatto scoprire che basta dire sì e Lui arriva e compie. E così sei contento.


dalla liturgia ambrosiana:

Bernardo nacque a Fontaine (Borgogna) nel 1090 da una nobile famiglia. A 23 anni entrò nell’Abbazia di Cîteaux (Cistercium in latino, da cui cistercensi ) da poco fondata da Roberto di Molesmes, trascinando con sé una trentina di persone fra parenti e amici. Dopo tre anni, nel 1115, venne mandato a fondare Clairvaux, dove ebbe inizio la riforma cistercense. Tale riforma, contrapponendosi a Cluny, sottolineava il valore della povertà: edifici poveri, semplicità nel canto, lavoro manuale, povertà e austerità in tutte le espressioni di vita.
Personalità ricca, con grande capacità di amare e farsi amare, Bernardo rispose a tutti gli appelli della carità che gli giungevano dalle più diverse circostanze storiche. Lo troviamo su tutte le strade di Europa con missioni di vertice per servire la Chiesa e impegnato nella fondazione di ben 67 monasteri. Sulla scia dei Padri, fu assiduo ascoltatore, originale e fecondo commentatore delle Sacre Scritture: fece emergere dai testi sacri quel senso nascosto che le sue doti personali e la sua arte letteraria seppero raccoglierne. Bernardo fu il cantore della Madonna.
Seppe presentare così bene il ruolo di Maria nella vita della Chiesa da meritare il titolo di “Dottore mariano”. Al centro della sua rilettura della Regola di Benedetto pose l’esercizio faticoso, ma gioioso della carità fraterna e la memoria incessante della presenza di Dio. Morì nel 1153. Fu canonizzato nel 1174 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1830 da Pio VIII.

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona. Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce. La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore».

Vangelo secondo Luca 11, 31-36.

La regina del Sud è l’emblema di chi non conosce la Verità ma la cerca perchè il cuore la brama anche senza averla incontrata. E’ solo per questo che quella regina sconosciuta e potente, come i magi, ha seguito la voce che diceva della sapienza di Salomone.
Ma la voce su Salomone mette in cammino solo chi ha bisogno reale di una risposta alla propria domanda. Se la domanda è teorica allora non c’è spazio per il cammino, per quell’andarsene di casa nella speranza di un di più.
La lampada è l’occhio, ciò che di noi scruta la vita e cerca ciò che la nutre davvero.



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