Domenica di PENTECOSTE | 8 giugno 2025

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».

Vangelo secondo Giovanni (14,15-20.)


1.
La Avverto sempre più l’importanza di questo giorno, di questa festa. Man mano che il tempo passa mi rendo conto che il Mistero di Cristo è sempre celebrato tutto intero, e che quindi la festa di oggi non è qualcosa in più, qualcosa da aggiungere alle pagine già vissute, ma solo il rivelarsi di un altro contenuto dello stesso fatto.
Se non c’è chiarezza su questo finisce che si vive solo ciò che si capisce e corrisponde di un Mistero che va molto oltre noi e ci spinge ad andare anche noi oltre. Senza questa specificazione rischiamo di perdere di vista l’aspetto di Mistero per vivere tutto ciò c he è umano e comprensibile o corrispondente. Ecco perchè credo che si debba abbracciare il cammino della liturgia come un fatto unico.

2. “O Dio che hai mandato sui tuoi discepoli il fuoco dello Spirito Santo Paraclito, effusione ardente della tua vita d’amore
La Pentecoste è innanzitutto un fuoco. E il fuoco, dal punto di vista simbolico, è un segno potente.
Gesù di sè dice che è venuto per un compito: portare il fuoco sulla terra; il brano della prima lettura, il libro degli Atti descrive la Pentecoste come la discesa di un fuoco. Gesù così realizza il suo compito.
Il fuoco è simbolo di passione, di un amore totale, che prende tutto e che tutto rende puro.Gesù donandosi agli uomini ci mostra che la vita ha senso solo come dono.
Il fuoco poi è qualcosa che si propaga facilmente e si propaga perchè all’uomo che sta di fronte a sè nascono domande cui solo Cristo sa dare vera risposta.
il fuoco è anche luce che rende possibile a tutti il vedere, il conoscere.

3. “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti
Lo Spirito Santo serve a questo: a vivere la vita secondo un amore che se viene vissuto solo come “comandamento”, come giustizia, ci trova, e ci troverà sempre, inadempienti e infedeli.
Per amare davvero occorre un aiuto che possa compiere il desiderio del cuore.

4. “Voi lo conoscete perchè rimane presso di voi e sarà in voi
Se il dono dello Spirito Santo è un fuoco allora è semplice riconoscere dove è oggi: quali sono le persone, i luoghi che hanno dentro un vero fuoco, una vera passione?


La Pentecoste, formella della Maestà di Duccio, 1308-1311, Museo dell’opera del Duomo, Siena.

Quello che mi preme mettere in luce è che con quel fuoco la Madonna ha rivestito il manto di Gesù, quello che era il segno di Cristo, della sua regalità, ora, con la Resurrezione, è passato a Maria.
Con la vittoria sulla morte “ci siamo rivestiti di Cristo”. E quel fuoco ha reso stabile e pieno quel fatto altrimenti impensabile per gli uomini.


Commenti

Una risposta a “Domenica di PENTECOSTE | 8 giugno 2025”

  1. Ciao DonC,
    Riprendo quanto hai scritto nel blog di giovedì:
    Tra pochi giorni festeggeremo la Pentecoste ma il pericolo è sempre di avvertire quella festa come una cosa che in fondo non ci riguarda. Chiedere di imparare ad amare lo Spirito Santo è questione decisiva perché è la sola strada per poter abbracciare sino in fondo la Vita che ho incontrato.

    Ma come si fa ad amare lo Spirito? Io confesso che faccio pure fatica a ricordarmelo. In fondo di Gesù ne conosciamo parte della vita, di Dio abbiamo l’antico testamento, ma dello Spirito abbiamo questa festa e pochi passi del Vangelo. Mi sorge quindi la domanda se non sia pura grazia amare lo Spirito

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