In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Vangelo secondo Giovanni ( 3,13-17. )
Il Mistero della Croce, che la liturgia di oggi ci propone da meditare, come ogni Mistero, non è fatto per essere raccontato, né tanto meno spiegato.
Il Mistero ha due caratteristiche che reputo imprescindibili: tutti lo possono accostare e ciascuno ne è colpito per ciò che più corrisponde alla propria umanità.
Per questo della Croce, del Crocifisso, trovate mille rappresentazioni. Tutte vere ma nessuna capace di dire tutto .
Non esaltiamo oggi lo strumento della passione di Gesù ma il Mistero di amore che quello strumento di tortura evidenzia e continuamente rinnova.
Nella Croce sta il Mistero dell’unità che viene solo da un amore totalmente donato.
1. “ Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo “
Umiliazione ed esaltazione nella stessa frase: quello che di più vero e grande desideriamo è impossibile; non possiamo arrivare dove vorremmo, non possiamo amare come vorremmo.
Per questo, per permetterci di arrivare al cielo, Dio si è fatto uomo.
E’ il fatto più grande della storia perchè se uno è disceso ci ha messo, tutti, nella condizione di arrivare al cielo.
E così la croce non è solo il ricordo dell’amore di Gesù ma è anche lo strumento della nostra pienezza.
2. ” Come Mosé innalzò il serpente nel deserto “
Lungo il cammino verso la terra promessa gli ebrei morivano morsi dai serpenti, allo stesso modo il male ci ostacola il cammino verso il compiersi della nostra vita. Allora Dio fece fare un serpente da guardare per essere guariti, oggi con la Croce innalza il nostro stesso male perchè possiamo, anche dentro il male, alzare gli occhi al cielo.
” abbia la vita eterna “
Guardare la Croce non solo libera dal male ma dona la vita eterna. C’è Qualcosa che può essere, che può valere più di questo? E questo è il senso della Croce.
Cimabue, Crocifisso, Chiesa di san Domenico, 1268-1271, Arezzo.
Un paio di settimane fa abbiamo avuto un tete-à-tete, io e il crocifisso di Cimabue. Erano le nove di sabato mattina e la chiesa era vuota, armato di un pò di monete ho potuto recitare le lodi davanti a questa croce.
C’è una pace nel Cristo morto che dona la pace a chi lo guarda e poi ci sono quelle braccia che sembrano voler accogliere chiunque gli si ponga di fronte.
Il Mistero della croce è davvero grande e ha bisogno solo di occhi che lo contemplino senza il bisogno di esaurirlo.
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