Giovedì 17 luglio 2025

Il caldo dà alla testa, ma solo a me.
Hanno iniziato gli agrari, poi gli scienziati, quindi è stato il turno degli architetti e, buoni ultimi, gli ingegneri; tutti a festeggiare gli amici che si laureano.
La cucina di san Pio per questo è in uno dei suoi momenti di super utilizzo: gente che cucina a tutte le ore e che lo fa per decine e decine di persone. Nel frattempo si ritrovano le squadre dei vari anni per preparare la vacanza, e le varie attività si trovano a concludere i loro impegni … con una cena.

Avendo dovuto girare parecchio, a piedi e in auto, in queste ultime giornate mi sono trovato a soffrire il caldo in un modo davvero pesante. Così appena posso sto nello studio e ascolto il rumore del mio “pinguino”. E pare che la vita sia tutta determinata dalla circostanza climatica.

Poi, ieri sera, chiudendo la chiesa ho trovato dei mazzi di fiori lasciati davanti alla statua della Madonna che c’è in san Pio, erano i mazzi regalati ad alcune neo laureate che avevano scelto di lasciarli alla Padrona di casa come segno di gratitudine e devozione.
Che commozione dovermi rendere conto che ci sono delle persone che sanno tenere lo sguardo fisso in ciò che conta anche con il caldo, nel giorno della loro laurea e circondate di amici e parenti.

Se il giorno della mia laurea avessi ricevuto dei fiori forse li avrei tenuti per me, non riconoscendo l’Amore da cui venivano.


dalla liturgia ambrosiana:

Sorella maggiore di san Satiro e di sant’Ambrogio nacque probabilmente verso il 330 a Treviri, dove il padre si trovava come alto funzionario imperiale. Ricevette il velo della consacrazione verginale dalle mani del papa Liberio nella basilica di S. Pietro in Vaticano la notte di Natale probabilmente dell’anno 353.
Nel De virginibus, scritto dietro richiesta della sorella e a lei dedicato, sant’Ambrogio riporta il testo del discorso pronunciato dal papa in quella circostanza. Marcellina seguì poi i fratelli a Milano, dove Ambrogio era diventato vescovo e dovette essergli molto vicina, come testimonia l’affetto con il quale il santo parla di lei, e la preoccupazione che ebbe per la sua vita: a lei lasciò infatti l’usufrutto dei beni di famiglia, dei quali aveva costituito erede la Chiesa di Milano.
Sopravvissuta ai fratelli, Marcellina morì intorno al 400 e fu sepolta nella cripta della basilica di S. Ambrogio, presso la tomba del fratello. Nel 1722 i suoi resti mortali furono poi traslati nell’apposita cappella, eretta in suo onore nella stessa basilica ambrosiana.
In onore della santa sorella di Ambrogio, nel 1838 il beato mons. Luigi Biraghi fondava l’Istituto religioso femminile delle Marcelline, per l’educazione delle giovani.

In quel tempo. Avvenne che, un giorno, il Signore Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Passiamo all’altra riva del lago». E presero il largo. Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Si accostarono a lui e lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». Ed egli, destatosi, minacciò il vento e le acque in tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia. Allora disse loro: «Dov’è la vostra fede?». Essi, impauriti e stupiti, dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che comanda anche ai venti e all’acqua, e gli obbediscono?».

Vangelo secondo Luca 8,22-25.

Che Gesù sia lì, per riguardo o per abitudine non fa molta differenza, i suoi fanno le loro cose e Lui dorme tranquillo, il punto è che arriva sempre il momento del bisogno e allora lì ci si accoge della nostra estrema fragilità e del bisogno che abbiamo di Lui.
Le tempeste della vita servono a questo.
Immaginate poi la coscienza di quei discepoli per il resto del viaggio: il punto è che la domanda su chi sia è solo l’emergere di una commozione che prende tutto, dopo quel momento tutto prende una luce nuova, da Lui dipende la vita.
Chiedersi chi sia Lui risulterà sempre un’astrazione o uno sforzo se non nasce dalla scoperta di dipendere da Lui.

Aiutiamoci, in questa giornata, a scoprire che senza Lui siamo davvero persi nel mare agitato delle nostre giornate.


Scuola di Comunità
IL SENSO RELIGIOSO

L’origine della guerra è l’idolo! Credo che questo vada tenuto presente per aiutarci a guardare il senso di questo tempo, assurdo e pericoloso, che viviamo per l’ipotesi incombente di essere coinvolti in una guerra.
D’altro canto questa conseguenza estrema dell’idea di idolo ci aiuta a persuaderci che dobbiamo guardarci molto bene dall’essere idolatri.
O si vive per un Altro o si rischia di essere fautori delle guerre!


Commenti

2 risposte a “Giovedì 17 luglio 2025”

  1. Ricordati che i pinguini sanno vivere anche in Africa.

    1. doncesare

      Sì e quando “cantano” sono buffi!

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