Una che sa cambiare strada.
Ieri mattina è stata incredibile, un regalo spaziale, nel senso che è stata davvero la grazia di Colui che abita i cieli. Chiacchierate in studio come veri doni.
Ad un certo punto è arrivata una ragazza che mi racconta la sua storia: arrivata agli ultimi anni delle scuole superiori capita al Meeting a Rimini per accompagnare i genitori, sono stati invitati ma non sanno nulla nè del Meeting nè, tanto meno di cl, e, a differenza dei suoi genitori, lei torna da quel luogo desiderosa di poter vivere quello che ha visto: un’amicizia lieta e operosa. Così va alla ricerca di quei ragazzi e inizia la strada che la porta fino a san Pio.
Potrebbe sembrare cosa da poco ma da ieri mattina mi sono domandato tante volte, e ho anche chiesto a qualche amico: “ma io se dovessi trovare una cosa più grande di quella che vivo mi lascerei prendere sino a cambiare la vita?”.
Il giovane ricco che se ne va triste abita in ciascuno di noi, il punto è che ogni tanto compare qualcuno che ci mostra tutto lo splendore del dire sì, del dare tutto, e allora rifiorisce la speranza e il desiderio di poter, almeno un giorno, arrivare a non andarsene da chi ci sta chiedendo tutto, per darci a noi stessi.
dalla liturgia ambrosiana:
Giovedì
della I°settimana di Avvento
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli di Giovanni: «Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Vangelo secondo Matteo 9, 16-17.
Queste parole di Gesù non sono rivolte ai farisei o ai capi del popolo, ma ai discepoli di Giovanni la vera novità per quel tempo, sono loro la stoffa grezza sul vestito vecchio, sono loro il vino nuovo negli otri vecchi; come a dire che il tempo di Gesù non era pronto per accogliere e assimilare la novità portata da Giovanni. Figuratevi come quel mondo avrebbe potuto accogliere la novità portata da Gesù.
La venuta di Cristo porta alla divisione, al rifiuto e all’odio perchè porta alla rottura del “vecchio” modo di concepire le cose.
Così è per noi: ogni nuovo passo del nostro cammino dietro a Gesù porta una rottura con la nostra stressa vita passata; la novità che quotidianamente Gesù porta alla vita chiede un nuovo distacco da tutto ciò che era “nostro” anche solo un istante prima.
In questo senso la vita del credente è un continuo approfondirsi e un continuo cambiare vita.
Scuola di Comunità 2025/2026

«Cristo, nuovo principio
di conoscenza e di azione»
Qui potete trovare il testo della Giornata di inizio anno:
https://www.clonline.org/it/pubblicazioni/libretti/giornata-inizio-anno-2025
Pensiamo al Concerto per violino e orchestra che abbiamo ascoltato all’ingresso: il violino diventa davvero protagonista proprio quando fa suo il tema dell’orchestra e in un certo senso rinasce, nel suo slancio, grazie all’appartenenza all’orchestra. La nostra sconfitta invece sarebbe in qualche modo teorizzare una concezione di libertà come autonomia. Questo alla fine ci stacca dall’origine e ci porta a ragionare come tutti, ci rende meno
critici, ci induce a cedere alla pressione di quello che don Giussani definiva il «potere».
Provate a rileggere queste parole di Davide ascoltando la musica di questo stupendo concerto. Quello che tutte le volte penso è che ascoltiamo una musica composta da due parti: l’una non avrebbe senso senza l’altra. In una casa le pareti non avrebbero senso senza il tetto ma il tetto può stare solo per via delle pareti.
Buona giornata,
donC

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