II° dopo il Martirio del PRECURSORE | 7 settembre 2025

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Vangelo secondo Matteo (21,28-32.)

1. Per capire bene ciò che ci dice questo brano del vangelo di Matteo, evitando così di farne solo una lettura morale, dobbiamo rimetterlo nel suo contesto: siamo alle battute finali, Gesù è entrato a Gerusalemme e il problema di scribi e farisei è uno: “chi è Gesù? Perché si dovrebbe credere in un uomo così?”.
Scribi e farisei lo vogliono morto, non sanno ancora chi sia, ma a loro dà troppo fastidio un uomo di quella specie, mette in crisi tutte le loro sicurezze.
Ma quella domanda sull’identità di Gesù brucia, non può essere trascurata.

2. “ Un uomo aveva due figli
La risposta di Gesù su chi lui sia, comincia così, con un padre che chiede.
Con un padre che domanda aiuto, che pare, per di più, un aiuto momentaneo , passeggero: “oggi”.
C’è anche da considerare che la vigna non è un bene solo del padre, è il bene della famiglia stessa. Abbiamo un padre che chiede di lavorare al bene di tutti, non al suo o a quello di chissà chi.
Basterebbe questo per rispondere alla domanda degli scribi e dei farisei: Gesù è come un padre che chiede di lavorare per il bene di tutti, questo porta al rapporto con lui, a conoscerlo e a conoscere sè stessi.

Ma per noi Gesù è questo? A quale vigna stiamo lavorando?

il punto è che Gesù non si ferma alla risposta …

3. “Si rivolse al primo …
il primo a dover accogliere la richiesta di quel padre è il colui che apparentemente non risponde, non si preoccupa che di sè, ma poi si ferma, si guarda e capisce cosa è più vero per lui. Mentre il secondo si occupa di salvare la forma ma soprattutto di sè, della sua voglia.

Gesù ha spiegato chi è ma aggiunge che solo chi si sa guardare è poi nelle condizioni di riconoscerlo. Tutti possono avere un padre che chiede cose ma per poterlo conoscere uno deve fare il paragone con sè.
Chi è l’altro per te lo capisci solo se cominci a dire chi sei tu.


Piero della Francesca, Storia della vera Croce (particolare), 1452-1466, Chiesa di san Francesco Arezzo.

Settimana scorsa mentre guardavo questo affresco mi colpiva questo particolare perchè preso da solo potremmo vederlo come un’opera contemporanea; c’è un’essenzialità nell’uso delle forme e del colore che davvero può indurre a pensare a un’opera molto attuale.
L’ho collegata al vangelo odierno perchè quelle case sono per noi oggi il luogo dove cercare di incontrare e conoscere Gesù: fa la volontà del Padre chi lo riconosce ora.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *