IV° dopo il Martirio del PRECURSORE | 21 settembre 2025

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Vangelo secondo Giovanni ( 6,51-59. )

1. “ Io sono il pane vivo, disceso dal cielo
Prima di provare a soffermarci sulle parole che seguono credo sia importante soffermarsi un momento su questa apertura del brano evangelico: la scena è quella del dibattito con i Giudei, dibattito originato dalla moltiplicazione dei pani appena compiuta.
Vorrebbero un segno per “credere”, e Gesù mostra loro sé stesso come risposta vivente.La conseguenza ovvia di tutto ciò è che gli interlocutori di Gesù si infuriano mentre Gesù ritorna a dire loro che “sono il pane vivo disceso dal cielo”.
Ma perchè Gesù ci tiene a questa definizione di sé?
L’origine di queste parole è un riferimento alla manna: un cibo dato da Dio agli ebrei che camminavano nel deserto, un cibo che nutriva ma che non dava vita perchè tutti i giorni dovevano raccoglierla e che ad un certo punto non era più nemmeno “gradito”, perchè sempre semplicemente sosteneva ma non dava gusto.

Come leggere queste parole per noi?
Semplicmeente ci ricordano che la conoscenza di Gesù avviene nell’incontro con Lui, un incontro hce dona vita e gusto , insieme al desiderio di vivere sempre più di quell’incontro, che noi celebriamo ora.
E tutto ciò è per noi dono del cielo perchè è Lui che ci è venuto incontro, che ci ha cercato.

2. ” Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna
Per comprendere queste parole di Gesù credo che urga un esempio: tutti noi vorremmo poter essere di aiuto per chi soffre, e se ci dovesse capitare di poter fare un gesto concreto di aiuto desidereremmo che altri con noi lo facessero, in modo da poter alleviare il problema.
Gesù nel rapporto con il Padre ha dato il pane alla folla affamata che lo seguiva, circa cinquemila uomini; poi chiede ai suoi amici che facciano altrettanto: che diano sè stessi in “cibo” agli uomini loro fratelli.
Questo dare sè diviene il solo modo per donare la salvezza al mondo, una slavezza eterna perchè la logica del dono di sè non può essere vinta da nessun egoismo.

3. ” Gesù dise queste cose insegnando nella sinagoga a Cafarnao
Si tratta solo di un inciso ma mi pare conti davvero tanto perchè in questo modo Gesù sta dicendo delle parole che non sono solo le sue ma sono dentro la storia e la fede del popolo di Israele, sono dette “sulla soglia di casa”.



L’Ultima Cena” , Joos van Cleve, prima metà del XVI sec., Museo del Louvre, Parigi


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