“Forse questo è il mio ultimo Papa”.
Sino ad ora la domanda era: chissà chi verrà dopo? La personalità di ogni successore di Pietro è stata unica, e ci ha mostrato aspetti sempre nuovi e originali della sapienza di Dio, che guida la storia. E questo genera la curiosità di sapere chi ci sarà donato.
Il fatto che Leone sia relativamente giovane e che la mia età stia salendo mi ha portato questo pensiero, se volete strano, ma lecito.
Lecito e anche utile direi. Perché mi ha rimesso davanti alla certezza che non saró io a vedere il compiersi delle cose ma che potrei essere io a compiermi: Abramo, Isacco e anche Giobbe, ci racconta la Scrittura che morirono sazi di giorni.
Come ci si sazia di giorni?
Quello che sempre più spesso mi stupisce è che ad ogni incontro trovo qualcosa che è per me, e ad ogni incontro vedo sorgere uno stupore e un’affezione che mi rimette davanti a Gesù.
Non si deve fare nulla in più, non si deve cambiare nulla, occorre solo cercare il “succo” delle cose. Il loro essere segno.
Poi magari vedró altri 12 successori di Pietro ma il punto è il “succo” di questa giornata che inizia.
Settimanalmente, il lunedì, riprenderò non la scuola di Comunità ma la breve catechesi del papa Leone alla preghiera del Regina Coeli. Guardare brevemente e insieme è un modo concreto per conoscere un nuovo pastore e per cominciare a volergli bene.
dalla liturgia ambrosiana:
Lunedì della IV settimana di PASQUA
In quel tempo.
Vangelo secondo Giovanni 6,44-51.
Il Signore Gesù disse alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato». Queste parole, ogni volta che le sento, un pochino mi turbano, il tema della preferenza non è mai sino in fondo capito e chiaro; devo sempre rifarmi alla storia del popolo di Israele, popolo di peccatori e meschini, ma proprio per questo preferito da Dio come segno del suo amore all’uomo, ad ogni uomo. Senza quella preferenza la vita del popolo prescelto sarebbe stata una condanna all’insignificanza e al limite, si comprende così che la preferenza è la forma concreta della speranza.
A questo primo passo di Dio verso l’uomo ne segue un secondo, che è una promessa: essere risuscitati, cioè essere pienamente compiuti nella nostra umanità che diviene il riflesso del divino.
Che poi in questo brano Gesù si proclami pane vivo, disceso dal cielo, non è affatto cosa da poco perché la scelta e la promessa possono essere accolte e vissute solo in forza di un fatto presente. Se Gesù non si facesse pane, oggi, come potremmo prendere sul serio la preferenza e la promessa?
Leggiamo il testo del Regina Coeli
per cominciare a conoscere papa Leone XIV

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
Considero un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore, la quarta del tempo di Pasqua. In questa domenica sempre si proclama nella Messa il Vangelo di Giovanni al capitolo decimo, in cui Gesù si rivela come il Pastore vero, che conosce e ama le sue pecore e per loro dà la vita.
In questa domenica, da sessantadue anni, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. E inoltre oggi Roma ospita il Giubileo delle Bande musicali e degli Spettacoli popolari. Saluto con affetto tutti questi pellegrini e li ringrazio perché con la loro musica e le loro rappresentazioni allietano la festa, la festa di Cristo Buon Pastore: sì, è Lui che guida la Chiesa con il suo Santo Spirito.
Gesù nel Vangelo afferma di conoscere le sue pecore, e che esse ascoltano la sua voce e lo seguono (cfr Gv 10,27). In effetti, come insegna il Papa San Gregorio Magno, le persone «corrispondono all’amore di chi le ama» (Omelia 14, 3-6).
Oggi, dunque, fratelli e sorelle, ho la gioia di pregare con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno! Ed è importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli.
Facciamo nostro l’invito che Papa Francesco ci ha lasciato nel suo Messaggio per la Giornata odierna: l’invito ad accogliere e accompagnare i giovani. E chiediamo al Padre celeste di essere gli uni per gli altri, ciascuno in base al proprio stato, pastori “secondo il suo cuore” (cfr Ger 3,15), capaci di aiutarci a vicenda a camminare nell’amore e nella verità. E ai giovani dico: “Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!”
La Vergine Maria, la cui vita fu tutta una risposta alla chiamata del Signore, ci accompagni sempre nella sequela di Gesù.
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Dopo il Regina Caeli
Fratelli e sorelle,
l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale, terminava 80 anni fa, l’8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime. Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, come più volte ha affermato Papa Francesco, mi rivolgo anch’io ai grandi del mondo, ripetendo l’appello sempre attuale: “Mai più la guerra!”.
Porto nel mio cuore le sofferenze dell’amato popolo ucraino. Si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie.
Mi addolora profondamente quanto accade nella Striscia di Gaza. Cessi immediatamente il fuoco! Si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi.
Ho accolto invece con soddisfazione l’annuncio del cessate il fuoco tra India e Pakistan, e auspico che attraverso i prossimi negoziati si possa presto giungere a un accordo durevole.
Ma quanti altri conflitti ci sono nel mondo! Affido alla Regina della pace questo accorato appello perché sia lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace.
Ed ora saluto con affetto tutti voi, romani e pellegrini di vari paesi. Saluto i membri della British and Foreign Bible Society, il gruppo di medici da Granada (Spagna), i fedeli di Malta, Panama, Dallas (Texas), Valladolid, Torrelodones (Madrid), Montesilvano e Cinisi (Palermo).
Saluto i partecipanti alla manifestazione “Scegliamo la vita” e ai giovani della Fraternità Santa Maria Immacolata e San Francesco di Assisi di Reggio Emilia.
Oggi in Italia e in altri Paesi si celebra la festa della mamma. Mando un caro saluto a tutte le mamme, con una preghiera per loro e per quelle che sono già in Cielo.
Buona festa a tutte le mamme!
Grazie a tutti voi! Buona domenica a tutti!
La preghiera domenicale del Papa, Angelus o Regina Coeli, è sempre composta di due parti, prima e dopo la preghiera, nella prima parte si sviluppa una breve riflessione e nella seconda vengono fatti inviti e saluti.
Due cose mi colpiscono: la prima cosa è che papa Leone parta da sè nella riflessione, racconta la sua reazione a ciò che è accaduto e mette in relazione quei fatti con la liturgia.
In secondo luogo mi colpisce molto la citazione di san Gregorio magno per l’idea della reciprocità: le persone se amate amano.
Buona settimana,
donC
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