Non c’è più di religione.
Ieri sera ho scoperto, leggendo qua e la, che a Teheran è stata aperta una stazione della metropolitana che non solo è dedicata alla Madonna ma anche che vi si trova una statua di 2,5 metri e che in altre rappresentazioni, nella stessa stazione, c’è pure Gesù.
Dimenticavo, la stazione è nel centro di Teheran, non nella estrema periferia della città.
La cosa mi ha lasciato disorientato. Siamo abituati a pensare all’Iran come a una nazione retta da una teocrazia, che non esita a perseguitare e uccidere in piazza i suoi oppositori ; eppure proprio il regime degli ayatollah ha realizzato quanto nessuna città dell’Europa cristiana avrebbe nemmeno osato pensare.
Cosa stona di tutto questo?
Semplicemente il fatto che onorare Gesù e Maria e uccidere gli uomini perché la pensano diversamente non è tanto bello.
Mentre è molto bello che anche chi è convinto di ciò che crede abbia bisogno di tenere aperta la porta ad altre strade, perchè “il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene nè dove va” (Gv 3,8). Anche gli integralisti hanno un cuore che grida all’Infinito.
dalla liturgia ambrosiana:
Martedì della settimana dopo la Dedicazione
In quel tempo. Il Signore Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
Vangelo secondo Marco 3, 13-19.
Chissà come avranno reagito quelli che si sentivano chiamati e non lo sono stati, quelli che c’erano fin dall’inizio e si aspettavano un segno di “gratitudine” da parte Sua, quelli che avevano fatto salti mortali per poterLo seguire. Ma Gesù scelse “quelli che voleva”.
La logica con cui il buon Dio fa le cose può anche non piacerci, ma è la Sua; nel bene e nel male quello che conta non è l’esito ma la nostra decisione di appartenergli, e questa decisione deve venire prima di ogni Sua altra mossa: d’altra parte scordiamo spesso che ci ha dato qualcosa di più della sua preferenza, ci ha donato la sua vita senza che nemmeno facessimo la fatica di cercarlo.
Quello che ci manca è la forza di scacciare i demoni, per il resto siamo anche noi nell’elenco dei dodici che ha scelto: chiamati per stare con lui e predicare l’incontro fatto.
Per i demoni forse dobbiamo ancora imparare a credere che esistono, poi ci verrà naturale combatterli, come veri apostoli.
Scuola di Comunità 2025/2026

«Cristo, nuovo principio
di conoscenza e di azione»
Qui potete trovare il testo della Giornata di inizio anno:
https://www.clonline.org/it/pubblicazioni/libretti/giornata-inizio-anno-2025
… perché, pur avendo riconosciuto e anche stimato la grandezza di quell’uomo che aveva davanti, non riesce a decidersi per Lui: vince l’attaccamento a quello che ha, alla sua misura.
Al giovane ricco dobbiamo, dovremo sempre, un rispetto enorme, così come lo dovremmo a noi stessi: ha riconosciuto, ha desiderato, ha chiesto, se poi ha vinto la sua debolezza non è uno scandalo ma solo la mancanza di una forza, di una passione, che lo smuovesse davvero.
Sono profondamente convinto che tutto questo si possa mettere sotto la categoria della paura: l’attaccamento a ciò che abbiamo, e che ci ferma dal lasciare tutto per dire un sì vero, spesso si chiama paura; paura di lasciare le nostre sicurezze per incamminarci per una strada sconosciuta e non fatta da noi. Ma questa paura è solo un istinto che potremmo facilmente vincere se provassimo a usare la ragione di fronte alle parole di Gesù.
Ma noi dobbiamo risolvere le questioni subito, non possiamo tenere ipotesi in sospeso, e così decidiamo di andarcene, facendoci del male.
Buon martedì,
donC

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