Mercoledì 13 agosto 2025

Man mano che passano i giorni di questo assolato e sudaticcio agosto, mi pare di veder emergere con sempre maggior chiarezza una cosa che mi colpisce: aumenta il desiderio di una pienezza che sia davvero il compimento di quello che ho incontrato. Spesso in questi giorni mi trovo ad andare a letto la sera assolutamente grato per ciò che faccio ma con il desiderio di poter fare ancora di più e meglio il giorno successivo.

Questo è il fatto! La vacanza non è un cambio, un fare altro, un fare una pausa, è piuttosto un vivere il “solito” con la pacatezza di poter essere io a decidere come organizzare ciò che per me conta di più.
Guardare alle ferie come a una sorta di interruzione della vita mi interessa davvero poco, certo in questi giorni c’è anche il far capolino della pigrizia -con questo caldo chi ha voglia di muoversi?- o anche della distrazione; ma restano giorni dove, se sei onesto con il tuo cuore, non puoi, nemmeno per un istante, non cedere a quel desiderio di pienezza che la vita si trova dentro. Poi magari lo tradisci, ma nella umanità di chi coglie il limite come occasione per un passo in più.

Ieri l’altro mi è arrivata la notizia di una ragazza che si è tolta la vita. Mentre questo fatto mi commuove per il grido che contiene, e mi fa sentire amica quella giovane che non conoscevo, sento una sorta di invidia per il grido immenso del suo cuore, un grido cui lei non ha retto, ma che l’ha portata alla risposta più grande, anche se magari non cercata: l’abbraccio di Gesù.

“Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te!”.


dalla liturgia ambrosiana:

In quel tempo. Il Signore Gesù aggiunse: «Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Vangelo secondo Luca 11, 9-13.

Come avrete constatato, dopo averci insegnato il Padre Nostro, Gesù è preoccupato di una sola questione: che abbiamo a chiedere. Poi, Lui che ci ama davvero ci dona tutto ciò che ci serve prima ancora che chiediamo. Quindi come la mettiamo? Se sa di cosa abbiamo bisogno e non smette mai di darci quello che ci serve, perché chiedere? L’idea è quella della consapevolezza: dobbiamo riconoscere che più è chiara la coscienza della nostra povertà più è semplice chiedere a Gesù la Grazia della vita piena.

Ma come si impara ad essere consapevoli di sè? Semplicemente imparando a fidarci del nostro cuore, che volendo tutto e non potendolo avere comincia a chiedere, a mendicare quella pienezza che da soli non possiamo avere.

In effetti è molto importante avere in mente che il chiedere non è chiedere ogni cosa ma è il chiedere lo Spirito Santo, cioè la Grazia di Dio per poter vivere come figli.

Ma noi cosa cerchiamo?


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