Mercoledì 19 marzo 2025

Festa del papà.
Tutti hanno un padre e una madre.
Non tutti però sono disposti a festeggiare il loro padre o la loro madre, o entrambi. Eppure questa festa di gratitudine dovrebbe essere festeggiata da tutti, perché a tutti è data la possibilità di essere padri e madri; occorre solo una vita che possa essere bella, gustosa, viva. Allora qualcuno ti guarderà come un figlio guarda un padre.
Quindi non si tratta solo di gratitudine per una storia positiva, è domanda per una promessa di bene che ci accompagna in ogni istante della vita: se vuoi puoi essere padre e madre di coloro che ti sono affidati, che ti sono dati , che incontri.
In fondo oggi è la festa della fecondità.
Una fecondità che nasce da Gesù; è stato lui che ha generato i primi dodici figli e poi, attraverso loro, tutti interi, anche attraverso il loro tradimento, ha generato tutto quel popolo che ha riempito e fatto la storia.

Per essere padri non occorre necessariamente generare, occorre “fare la volontà del Padre”.
Auguri a tutti!


dalla liturgia ambrosiana:

In quel tempo.
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Vangelo secondo Matteo 2,19-23.

Avere un figlio come Gesù non deve essere stata una cosa semplice come immaginiamo, è stato tutto un dare la vita per Lui: dall’accogliere una madre “sospetta”, al perdere tutto per scappare di casa, al vivere come profugo in un paese straniero, al fare ritorno in Israele dopo essersi rifatto una vita, fino allo sparire senza lasciare traccia dopo aver cercato quel figlio a Gerusalemme per tre giorni e tre notti.
Tutto questo perché si adempissero le Scritture.
Quello che il buon Dio chiede a ciascuno di noi è di essere disponibili a collaborare al disegno che il Mistero ha per ciascuno e per il mondo intero: come ha fatto Giuseppe, padre putativo di Gesù e di tutti gli uomini. Infatti è padre chi porta i suoi figli fino ad imboccare la strada buona della loro vita, fino a far scoprire la vocazione che per ciascuno c’è.
Giuseppe sarà anche padre “putativo-presunto” di Cristo ma credo nel senso che ha vissuto il suo compito come vero padre.


Scuola di Comunità
IL SENSO RELIGIOSO

5. «Tu», segno supremo

La donna per l’uomo, e viceversa, o l’altro per la persona, costituiscono realmente altro; tutto il resto è assimilabile e dominabile dall’uomo, ma il tu mai.

Che dolore quando vuoi bene a una persona e la vedi decidere per ciò che è sbagliato, per ciò che non è davvero utile e necessario. La circostanza del cuore dell’uomo, della sua libertà, restano, e resteranno, sempre altro da me; ho bisogno di questa estrema esperienza per capire cosa significhi, ad esempio, essere padre: l’altro lo puoi solo accogliere e non possedere, in nessun modo.
Solo che accogliere è un puro e semplice “fare spazio”.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *