Domenica detta “della Divina Clemenza“
In quel tempo. Il Signore Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Vangelo secondo Marco (2,13-17.)
- “Seguimi!”.
E’ questa la clemenza di Dio.
Gesù ama l’uomo, ogni uomo, e di fronte al male quello che fa è offrire una compagnia vera, un’amicizia che non è formale, non è sostegno ma legame vero.
Di fronte alle mie miserie Gesù non giudica, come ultima parola di fronte al mio male mi chiede di seguirlo, di scommettere sul rapporto con lui. Di fronte al mio male mi chiede solo se voglio stare con Lui.
2. “Mentre stava a tavola in casa di lui“
Gesù invita a seguirlo e poi, in verità, è Lui che va a casa di Levi. Seguirlo non è quindi solo un andargli dietro ma è, soprattutto il fascino di una vita piena, carica del significato per cui le cose ci sono.
E chi non desidererebbe questa sequela che non è innanzitutto rinuncia ma possibilità di fare quello che è solito, come un pasto, con un gusto nuovo?
3. “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?“
Gli scribi dei farisei notano questa cosa perché per loro che Gesù sia un uomo libero è una minaccia o almeno la fonte di una profonda invidia. In realtà la cosa grave non è tanto la domanda posta ma il fatto di non porla a Gesù ma ai suoi discepoli; se la domanda non fosse tendenziosa l’avrebbero posta a Lui direttamente. Questo diventa poi l’origine del pettegolazzo e dell’ergersi dei più pesanti muri.
4. “Non sono i sani che hanno bisogno del medico“
Ecco la questione! Gesù non mangia con i pubblicani e i peccatori perchè sono pubblicani e peccatori ma perché riconoscono di aver bisogno del medico. E Gesù è venuto per la loro salute, per la nostra salute; non è venuto semplicemente per accompagnare il nostro cammino.
Il punto è che noi ci riteniamo per lo più sani.
5.
Questa penultima domenica, prima dell’inizio della Quaresima, mettendo a tema la clemenza di Cristo ci aiuta a riconoscere il nostro male, il nostro peccato. Come? Scoprendo questo Gesù che ci passa a fianco e ci dice: “Seguimi!”.
In apertura trovate un’opera di Giovanni Lanfranco, Vocazione di san Matteo, XVI-XVII sec., Fondazione Cariparma, Parma.

Ho voluto pubblicare quest’opera per le evidenti somiglianze con quella conosciutissima di Caravaggio. Più che disperdermi nella iniziale domanda: “chi ha preso da chi?”, lecita e importante da un punto di vista storico, mi colpisce l’idea che si tratti di un’immagine cui diversi pensieri e riflessioni hanno contribuito. Quello che vediamo non è frutto di una abilità geniale ma anche il frutto di un continuo paragone con ciò che di meglio si poteva vedere in giro.
In questo caso vi chiederei di guardare con attenzione la figura di Cristo, meglio ai suoi abiti: sono colori solo accennati, linee non definite se non dalla luce che le percorre: un modo di dipingere molto diverso da quello di Caravaggio, tenendo presenti anche tutte le debite somiglianze. E tutto questo cosa evidenzia? La corporeità di Gesù, la sua presenza fisica, tanto è vero che su quel volto semi nascosto si può intuire la consapevolezza di ciò che stava facendo.
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