Sabato Santo 19 aprile 2025

Oggi “rompo” la tradizione del Sabato Santo come giorno del silenzio; e visto che non ci sono celebrazioni e quindi testi evangelici da leggere, vi propongo solo due delle tavole della Maestà di Duccio.

La prima è quella che trovate in apertura di post, la deposizione dalla Croce.
La cosa evidente, quella che genera una commozione infinita è quella sorta di abbraccio tra Maria e Gesù; tutto si gioca in quel gesto: Cristo non è venuto per mostrarci una strada ma per essere come Lui, lo scopo della sua missione è farci Figli, cominciando da Maria. Vi do dei segni di questo: il fondersi degli sguardi, come altri, anche contemporanei, faranno, pare che l’occhio sinistro di Maria e quello destro di Gesù si fondano a creare un punto comune di vista: guardare le cose come Cristo è un grande segno!
E poi, già da alcune scene, Maria porta il mantello che aveva Gesù, nella passione e nella gloria la vedremo rivestita di Lui.
Molto importante è anche tutta la struttura della scena: dalla croce, e non solo per forza di gravità, tutto tende alla terra, agli uomini; come a sottolineare che quella morte non è per dare gloria a Dio, la poteva avere in mille altri modi, ma per rendere evidente che era piuttosto per noi, per dare tutto a noi.
Un’ultima sottolineatura, tralasciando mille altre cose, la farei sempre sugli sguardi, alla figura di Giovanni, che dei tre uomini è quello che sostiene Cristo, cosa anche questa interessante, lui lo abbraccia e lo sostiene, senza il compito di toglierlo dalla croce. Giovanni guarda come si guardano Maria e Gesù.
In una giornata come questa quel gioco di sguardi credo possa bastare.

Qui abbiamo uno sviluppo evidente della nota fatta prima: tutti i presenti ora guardano Gesù, prima gli sguardi erano a Gesù, ma anche a ciò che si aveva da fare, era come se in fondo alcuni guardassero ancora al dolore, ora tutti sono concentrati nel volto di Cristo, fanno ciò che devono a Lui, guardando Lui. Come dovrebbe essere la vita del cristiano.
Dallo stare con Lui è nata la vita nuova.
Giovanni e Maria restano comunque un passo avanti, sono gli unici che con evidenza toccano il corpo di Gesù, come a ricordarci che questo è ciò che occorre arrivare a fare: vivere toccando il corpo di Cristo ora, per come ci si manifesta ora.

Chiediamo che questa giornata di silenzio sia un cominciare a guardare Gesù.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *