Ultima dopo l’Epifania | 2 marzo 2025

Domenica detta “del perdono

In quel tempo. Il Signore Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Vangelo secondo Luca(19,1-10.)

  1. Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando”.

Gesù è diretto a Gerusalemme, cammina diretto verso il proprio destino, verso la croce, e per fare questo passa da Gerico, il luogo più remoto della terra; andare verso la croce è passare attraverso tutto, è arrivare ovunque.

Siamo noi che pensiamo che ci siano dei luoghi dove non si può e non si deve passare.

Senza la certezza di questo “passare” ovunque di Cristo non c’è possibilità di concepire il perdono; se ci fossero dei luoghi o dei peccati che Gesù non attraversa non ci sarebbe perdono possibile.

2. “Cercava di vedere Gesù“.

Zaccheo sarà anche stato curioso ma certo non aveva in mente di cambiare vita, Gesù non è uno spunto per i nostri buoni propositi. Il principio della conversione non è un’idea di ciò che è giusto; il principio della conversione è l’incominciare a prendere sul serio il desiderio di cui siamo fatti. Prendere sul serio quel desiderio è per Zaccheo, e per ciascuno di noi, l’origine della salvezza.

Tutto viene dal prendere sulk serio quel desiderio, e non è cosa facile:

a causa della folla“, perché la folla è lì solo per vedere, non ha interesse a capire e per questo voler vedere fa ressa attorno a Gesù: vogliono poter raccontare in giro che hanno visto e ascoltato il Nazareno, e per questo un peccatore è tenuto lontano da quella massa di puri che con lui non possono e non vogliono avere a che fare.

perchè era piccolo di statura“, per vedere Gesù non occorre un’altezza minima ma Zaccheo è piccolo per il suo peccato che l’ha ridotto, la sua povertà di uomo ricco gli impedisce di vedere oltre le cose solite.

3, “Allora corse avanti e, …, salì su un sicomoro

Il desiderio non si arresta di fronte all’apparente impossibilità anzi, lo spinge a cercare soluzioni ai suoi impedimenti: va dove non c’è nessuno e dove la sua “bassezza” non sia ostacolo.

Corre avanti perché il gesto di vedere è per lui, non gli basta di vedere con gli occhi di altri, non si accontenta di ciò che potranno raccontargli. Così sale su quella pianta perchè non vinca il suo limite.

Ma cosa significa per noi correre avanti? E cosa significa salire sulla pianta?

4. “Alzò lo sguardo

Tutto ciò che quell’uomo desidera e cerca si compie in quello sguardo; che si alza: l’uomo è piccolo ma Gesù non guarda in basso, per vederci Dio alza la testa, ci cerca e ci trova più su di quello che sono le nostre umane misure, quello sguardo -compiendoci- ci dice anche quello che valiamo per Lui.

5. “Do la metà dei miei beni, … , restituisco quattro volte

Zaccheo incarna la sola posizione possibile a chi si compie: la libertà di donare tutto. Un dare fatto al 50% di gratuità ma per un altro 50% di giustizia, perchè restituisce.

Qui, su questa composizione del dare, credo sarebbe interessante provare a fare concretamente i conti, nel mio dare quanto sono gratuito e quanto sono giusto?

6. “Oggi per questa casa è venuta la salvezza

A chi è come Zaccheo è donata l’esperienza del perdono, la vita nuova.


In apertura trovate la foto di una parte di un capitello della chiesa di Saint-Nectaire, in Alvernia, Francia.

Mi fanno impazzire queste opere d’arte perché sono, di fatto, capaci di farci fare delle riflessioni molto profonde e fuori dai soliti schemi che mi pare siano molto significative.

Come esempio, provate a guardare questo Cristo: di fronte a tanti commentatori che sottolineano lo sguardo tra Gesù e Zaccheo, cosa impossibile da realizzare su un capitello, lo scultore rende ciò che narra il testo evangelico con quel gesto del braccio di Gesù, quella mano vale gli occhi dell’istante in cui sono stati uno di fronte all’altro. Nel contempo viene indicato come modello per tutti Zaccheo, il pubblico peccatore che si converte.


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