Venerdì 1 agosto 2025

Terminiamo con oggi l’esperimento del post autogestito, mi pare sia stata una bella occasione per chi vi ha contribuito, e mi sembra anche che rappresenti un passo in avanti nella concezione del blog: come scrissi all’inizio non si tratta di raccontare me ma di usare le mie parole, e questo spazio, per dirci tutta la bellezza e profondità del nostro cercare di seguirLo.
Quindi grazie a tutti voi!

Domenica riprendiamo con la solita forma, resta ben inteso che ogni contributo sarà molto più che ben accetto.


dalla liturgia ambrosiana:

Nasce nel 1696 e muore nel 1787: una lunga vita, segnata dalle complesse vicende del XVIII secolo. Primogenito di nobile famiglia napoletana, molto religiosa: oltre a lui quattro dei suoi sette fratelli si consacrarono al servizio del Signore.
Giovanissimo, conseguì il titolo di dottorato in utroque iure, dopo un itinerario di studi in famiglia, e divenne ben presto uno dei più rinomati giureconsulti di Napoli. Dopo aver ricevuto incarichi di prestigio, deluso dalla vita professionale e dal clima della società del tempo, in seguito a un’esperienza mistica, scelse la vita ecclesiastica, rinunciando ai diritti della primogenitura e simbolicamente deponendo la spada di cavaliere ai piedi della statua della Madonna nella chiesetta della Mercede presso Porta Alba.
Dopo gli studi teologici, a trent’anni venne ordinato prete e si dedicò subito ai diseredati abbandonati alla miseria e accampati per le strade della città. Nel 1732 fondò le “Cappelle serotine” in cui raccoglieva questa povera gente detta dei “lazzaroni”. A Scala, sopra Amalfi, concepì e pian piano diede forma al disegno di una Congregazione dedita alla missione popolare, soprattutto tra i più abbandonati: i Redentoristi, e il ramo femminile contemplativo delle Monache del SS. Redentore.
Nel 1762 fu eletto vescovo di Sant’Agata dei Goti. Nel 1775 consegnò le dimissioni dall’episcopato nelle mani di papa Pio VI e rimase superiore della Congregazione risiedendo a Pagani, nel Salernitano. In questo periodo l’Istituto dei Redentoristi dovette soffrire per l’ingerenza del potere civile napoletano, ingerenza duramente condannata dal papa. Indebolito nel fisico e fiaccato nell’animo, pur sempre docile alle vie di Dio e alle sue mediazioni umane, morì il 1° agosto 1787.
Rimane una delle figure più significative del XVIII secolo italiano. Canonizzato nel 1839, nel 1987 è proclamato dottore della Chiesa, per la sua abbondantissima opera di scritti morali (“probabilismo”) e ascetico-edificanti, opera peraltro molto discussa; nel 1950 ricevette il titolo di “patrono dei confessori e dei moralisti”.

In quel tempo. Il Signore Gesù designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa».

Vangelo secondo Luca 10, 1b-7a.

Cosa racconta a te, di te, questo brano del vangelo?


Commenti

Una risposta a “Venerdì 1 agosto 2025”

  1. E’ stato un esperimento importante perché a ognuno è stato consegnato, almeno io lo immagino cosi, un filo prezioso per scoprire di piu’ il proprio volto e il Volto di un altro.

    Grazie

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