Mercoledì scorso, al termine della Catechesi giubilare, il papa ha lanciato un appello perchè la giornata di oggi venisse dedicata alla preghiera e al digiunno invocando Maria Regina della pace.
Ecco il testo del suo appello:
Venerdì prossimo, 22 agosto, celebreremo la memoria della Beata Vergine Maria Regina. Maria è Madre dei credenti qui sulla terra ed è invocata anche come Regina della pace. Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e in preghiera, supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso.
Maria, Regina della pace, interceda perché i popoli trovino la via della pace.
Oggi vi chiedo solo di prendere sul serio questo invito, abbiamo bisogno di imparare a credere che davvero la nostra fede, oltre noi, può salvare il mondo. Molto bella anche la sottolineatura delle lacrime da asciugare.
Che intenzioni hai per oggi?
dalla liturgia ambrosiana:
Venerdì della X° domenica dopo PENTECOSTE
Memoria della B. V. Maria Regina
Nell’ottava dell’Assunta si celebra la memoria della Beata Maria Vergine Regina. Questa festa, istituita da Pio XII nel 1955 al 31 maggio, è stata trasferita al 22 agosto per sottolineare il legame della regalità della Madre di Dio con la sua corporea Assunzione. Il fondamento teologico della sua regalità è conseguente alla sua speciale partecipazione alla redenzione operata dal Figlio: “Maria, col concepire il Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel Tempio, soffrire col Figlio suo morente in Croce, cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore” (cfr. LG, 61).
La regalità di Maria è una regalità di intercessione: “Splende come regina e intercede come Madre” leggiamo nell’enciclica Marialis Cultus (n. 6); ed è l’esaltazione della sua umiltà, come canta la Chiesa nel Magnificat: “Ha deposto i potenti dai troni e ha esaltato gli umili”. La Chiesa dedica a Maria molti inni, in cui viene esaltata la sua regalità (Salve Regina, Regina coeli, Ave Regina cœlorum).
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Vangelo secondo Luca 11, 46-54.
A chi non piace essere guardato come il giusto, come quello bravo e intelligente, come la persona da seguire? Ecco scribi e farisei vogliono primeggiare sugli altri usando della fede.
Ed è per questo che anche apostoli e profeti mandati da Dio non sono ascoltati, non perché non dicono la verità, ma perché finiscono con l’oscurare la fama di quelli che ora si considerano il “segno” mandato da Dio.
Questo brano del vangelo di Luca ci deve spingere a chiedere due cose: l’umiltà di essere appassionati al nostro cammino e non alla nostra immagine e, secondo, dobbiamo implorare Gesù che sappiamo sempre essere attenti alla realtà intorno a noi, ai segni che ci raccontano il Suo amore e la Sua misericordia.
Lo scriba e il fariseo che sono in noi vanno vinti con la forza di chi decide di guardare ciò che ha già visto: Dio si è fatto incontrare e quell’incontro spalanca a una vita nuova che non possiamo smettere di desiderare.
Buon venerdì,
donC
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