Venerdì 24 ottobre 2025

L’io, se non guarda a Gesù, è solo violenza e pretesa.
Ieri mattina non ho celebrato la Messa delle 8 e quando, alle 8,30, entravo in confessionale, ho subito notato una persona sulla panca davanti a me. Poi ho notato il trolley, poi ho notato l’abbigliamento non tanto da viaggiatore e infine ho visto che assomigliava pericolosamente alla torre di Pisa: pendeva tutto da una parte. Come chi si sta addormentando.
Quel gioco: “mi addormento o non mi addormento” è continuato per tutto il tempo in cui sono stato in confessionale. così al momento di andarmene per un impegno ho deciso di lasciare che stesse lì, “tanto” ho pensato “non disturba nessuno”. Non l’avessi mai fatto!

Ho incontrato una persona e quando, dopo mezz’ora, siamo usciti dal mio studio abbiamo sentito distintamente il russare di quell’uomo in chiesa; credo di non aver mai sentito un russamento così forte e potente.
Convinto che nessuno avrebbe potuto restare a pregare con tutto quel rumore mi sono fiondato in chiesa ma, essendo giorno di lauree, a parte il “bello addormentato” non ho trovato nessuno altro, al che l’ho lasciato dormire.

Tornando in chiesa a mezzogiorno passato l’ho trovato ancora lì, con il pranzo aperto e il pane, quello del panettiere, pronto per essere spezzato. Dato che doveva iniziare l’adorazione mi sono solo limitato a chiedergli di uscire. Dopo quattro ore abbondanti mi pareva potesse essersi ripreso, ma sopratutto avevo paura che si riaddormentasse davanti a Gesù esposto.

Nel pomeriggio mi sono trovato a pensare spesso a quella persona, fare il “cattivo” non mi si addice ma non potevo permettere che pensasse che in chiesa si va esi fa quello che si vuole.
D’altra parte tutte le volte in cui diciamo “io” senza guardare Cristo, ma solo a noi e ai nostri bisogni, finiamo con il prevaricare sugli altri. La guerra comincia da qui.


dalla liturgia ambrosiana:

In quel tempo. Il Signore Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Vangelo secondo Luca 8, 1-3.

Dopo la domenica dedicata alla Dedicazione del duomo i vangeli della settimana hanno sempre avuto una sottolineatura missionaria: chiamata e missione sono la via per “costruire” la Chiesa nel mondo.
Continuando sul tema della missione il vangelo di oggi ci mostra Gesù che traccia la strada; lui per primo fa della sua vita una missione e questo suo annunciare è rivolto a tutti, quasi come se fosse casuale: “per città e villaggi”. Quanto spesso invece il nostro parlare dell’incontro fatto è costruito sulla scelta strategica delle persone a cui rivolgersi!


Sempre insieme: Gesù e la Chiesa. Non si può appartenere all’uno o all’altra: siamo sempre il segno di un legame dove appartenere a Gesù è reso vivo dentro una compagnia e appartenere a una compagnia è entrare nel divino perché chiede di appartenere anche a Gesù.
Verifica di questo è l’idea del sacramento del Matrimonio: chiedi a Dio di rendere eterno quello che speri eterno ma che non puoi realizzare. D’altra parte puoi fare esperienza dell’infinito amore solo se c’è un infinito che quell’amore lo prende su di sè.
Ma allora perché si resiste? Perchè l’adesione è dell’intelligenza e non è un amore che si incarna; allora si comincia la resistenza: dare tutto a ciò che non si ama perdutamente è davvero impossibile.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *