Ieri, nella seconda parte del pomeriggio c’è stato un violento temporale che poi è continuato a ondate sino a sera. Oggi c’è un sole stupendo e un sacco di luce.
Come ieri mattina non avrei detto che in giornata avrebbe piovuto, così ieri sera non avrei potuto dire che oggi sarebbe tutto cambiato al bello.
Così come non so che tempo ci sarà questa sera.
In questo senso la montagna, così apparentemente stabile e imperturbabile, è davvero capricciosa e volubile: del caldo sale, del freddo scende e tutto cambia rapidamente.
In montagna si vive di istanti come a Milano non può succedere. E questo credo sia il valore assoluto di questi posti: non c’è nulla di scontato e, soprattutto, non c’è nulla di definitivo su cui riposare: ogni giorno si ricomincia!
E ricominciare è la cosa più grande e bella di tutte: cominciare di nuovo un’amicizia, un rapporto, un lavoro, una passione, … è la grande occasione di essere protagonisti di noi stessi e di tutto ciò che ci capita di fare o di dover fare. Questa instabilità per vivere di istanti è il regalo più grande che ci è fatto oggi: una passione per il presente che diviene passione per la vita intera.
Il sì di oggi è il si dell’intera vita.
Per questo siamo fatti della nostra storia.
Infine una piccola sfida: domenica sarà il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, giornata che da secoli la Chiesa usa per esprimere la propria gratitudine al Papa; questo impegno di gratitudine spesso nelle parrocchie non viene nemmeno ricordato.
Dato che il nuovo pontefice ha bisogno di essere sostenuto mi pare possa essere significativo aderire molto concretamente alla proposta che la chiesa da sempre fa: siamo invitati a pregare per il Papa e a raccogliere offerte per la sua carità.
Sotto vi lascio il sito dove poter capire di più e che potete utilizzare.
https://www.obolodisanpietro.va/it.html
dalla liturgia ambrosiana:
Sacratissimo Cuore di Gesù
In quel tempo.
Vangelo secondo Luca 15, 3-7.
Il Signore Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
Cuore di padre; è questo che riassume il senso di questa parabola dove il tema è il pastore che ama il suo gregge, amando una per una le sue pecore. E questo credo sia anche il senso di una festa come quella di oggi: vogliamo ricordare il cuore immenso di Dio che spalanca a ciascuno perché ciascuno possa imparare ad amare con la stessa intensità e passione.
Amare con il cuore di Gesù, imparare anche solo a vedere l’amore immenso di quel cuore divino, ci rimette nella condizione del desiderio più vero: vivere con la stessa misura verso tutti.
Chiediamo il coraggio di uno sguardo fisso “sul cuore” di Cristo perchè si dilati la misura del nostro cuore e si possa amare senza misura.

Scuola di Comunità
IL SENSO RELIGIOSO
Capitolo 14
L’energia della ragione
tende a entrare nell’ignoto
1. Forza motrice della ragione
Ulisse, l’uomo intelligente che vuole misurare col proprio acume tutte le cose. Una curiosità irrefrenabile: egli è il dominatore del Mare Nostrum. …
Ma al di là di questo mare nostrum che possiamo possedere e misurare che cosa c’è? L’oceano del significato.
Se la ragione, spinta sino al compimento della sua ricerca, porta come suo esito naturale, allo spalancarsi verso l’ignoto, allora la figura di Ulisse è davvero il primo esempio di questa posizione di continua verifica e ricerca. Tra l’altro è l’esempio perfetto per mostrare che ciò che si sta dicendo non è affatto una posizione per chi è “religioso”, stiamo parlando di una natura umana!
Che lo si voglia o meno l’idea dell’oceano del significato, oltre che profondamente poetica è assolutamente affascinante: chi non vorrebbe buttarsi alla scoperta dell’oceano infinito? Chi l’oceano l’ha affrontato ha trovato nuove terre e nuovi popoli, … una coscienza più chiara di sè.
Buon fine settimana,
donC
Lascia un commento