Giovedì 29 maggio 2025

Come accade in tutte le grandi occasioni, anche ieri, terminato il funerale di Laura, me ne sono andato. Dopo un gesto così sereno e pieno, un gesto dove chi voleva ha davvero incontrato Gesù, come medicina e compagnia del cuore, avevo bisogno di un momento di silenzio, come si usava una volta: finita la Messa si restava un pò in chiesa da soli per fare il “ringraziamento”: io avevo bisogno di ringraziare e, prima avevo bisogno del silenzio come luogo dove far emergere ciò di cui potevo essere grato.
Sono fatto così; non riesco a passare da una cosa all’altra senza avere il tempo di “ringraziare”, di rendermi conto di ciò che mi accade.
Insomma stavo andando a prendere la mia bicicletta mentre il piazzale del Casoretto era gremito di gente all’inverosimile, e nessuno a parte me -asociale- aveva la benchè minima voglia di andarsene. Così, di fronte a quella massa di giovani sul piazzale della chiesa, mi sono imbattuto in alcuni negozianti , usciti in strada, vicino al palo dove avevo legato la bici, si chiedevano straniti: ma che cosa è successo? Chi è che è morto?

Mi è venuto in mente che è la stessa domanda che la gente faceva su Gesù: “chi è costui?”. E che quella gente riunita a quel modo rievocava quei primi cristiani che si trovavano sotto il portico di Salomone.
Per accompagnare Laura è accaduto Gesù ed è accaduta la Chiesa!
Mentre tornavo a casa sorridevo tra me e me: bisognava venire via prima degli altri per vederlo.

Poi ho pensato che, essendo la vigilia della festa dell’Ascensione, Laura ha anche avuto la grazia di andare in cielo con Gesù.
Ma poi mi sono reso conto che noi, come con Gesù, non abbiamo voglia/bisogno che se ne vada ma che resti, che ci faccia ancora compagnia. E questo accadrà se noi continueremo ad essere amici, figli, ammalati da curare. Se noi continuiamo a essere quello che siamo lei non potrà non farci compagnia.


dalla liturgia ambrosiana:

In quel tempo.
Il Signore Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Vangelo secondo Luca 24, 36b-53.

“Pace a voi!”. Che belle queste parole di Gesù con cui abbiamo conosciuto papa Leone.
Si parte, in realtà, da uno spavento, vedere Gesù risorto è una cosa così inaspettata che spaventa, e senza questa paura non si capirebbe la grandezza del sì che poi segue: i discepoli devono correre, con il cuore e la mente, al momento del loro primo incontro con Gesù e devono riconoscere che si tratta della stessa gioia, per cedere di fronte a quell’uomo Risorto.
Ma, e qui arriva il bello, si cede davvero al risorto solo per accettare un compito: “andate”. Essere testimoni della risurrezione è funzionale all’annuncio. Esattamente come accadde nel brano dei due di Emmaus.

Che poi Gesù ascenda al cielo è un’altro dato; mentre Lui sale loro mettono la faccia per terra.
Guardare il cielo non serve, nell’Ascensione del vangelo di Luca, si deve accompagnare Gesù guardando in terra, che così diviene il posto dove cercarLo ora.


Scuola di Comunità
IL SENSO RELIGIOSO

2. Educazione a un atteggiamento di domanda

L’educazione alla libertà è l’educazione alla positività di fronte al reale, alla capacità di certezza.

Si corre il pericolo di fare teoria, ma queste parole riaprono la responsabilità di un compito immenso: si impara la libertà vera affrontando la vita con la coscienza che c’è un senso, una ragione buona che fa tutte le cose. Magari non si capisce al momento cosa sia ma c’è, per il fatto stesso che questa mattina abbiamo aperto gli occhi.
Vivrebbe in una preoccupante ossessione chi dovesse guardare ai fatti della vita vedendo solo il male fatto e non cercasse, con umiltà e intelligenza, di riconoscere che il senso delle cose c’è. Non c’è bisogno di farlo, e, soprattutto, non lo facciamo noi con i nostri pensieri.


Commenti

3 risposte a “Giovedì 29 maggio 2025”

  1. Nanda Dubini

    Recentemente mi sono entrati i ladri in casa e, oltre al grande disordine me la hanno svuotata.
    Pochi giorni dopo in strada mi è stata strappata l’unica cosa che mi era rimasta molto cara ed era una collana che mi aveva regalato mio marito quando avevo compiuto 50 anni. Questo giovane che è fuggito subito mi ha fatto molto male. Mi sono sentita umiliata scossa piena di rabbia e di rancore
    Una mia nipote mi ha accompagnato a fare la denuncia dai carabinieri, quando siamo usciti mi ha visto un po’ triste e mi ha semplicemente detto “nonna sono solo cose” . Questo è bastato per farmi riflettere e riportarmi alla realtà.
    La mia vita non dipende dai ladri o dagli scippatori,. ma dalla carica di bene che ho ricevuto e che cerco di dare. Improvvisamente mi sono sentita libera da ogni rancore, certa del destino buono disegnato per me
    Nel rosario che recitero c’è una Ave Maria per loro

    1. doncesare

      Grazie!

  2. William Bernardelli

    Grazie

Rispondi a Nanda Dubini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *