Lunedì 28 luglio 2025

Quello che ti chiedo è di provare a scoprire, e raccontare, ciò che ieri ti è capitato di scoprire dell’amore di Dio per te, per la tua vita.


dalla liturgia ambrosiana:

Paolino, racconta nella “Vita Ambrosii” che, ormai vicino al compimento della sua esistenza terrena, nel 395, il vescovo di Milano Ambrogio rinvenne in un cimitero fuori città i resti mortali del martire Nazaro, e li ripose nella basilica milanese dei santi Apostoli in Porta Romana, da lui stesso fatta edificare pochi anni prima.
La basilica da quel momento prese il titolo del Santo martire. Poco dopo ritrovò nel medesimo luogo cimiteriale anche i resti del martire Celso, e gli dedicò in loco un sacello, che in seguito divenne una chiesa.
Il rinvenimento delle reliquie dei due martiri, della cui passione non si conserva alcuna notizia se non leggendaria, fu accompagnato da miracoli e grande movimento di devozione del popolo milanese. Insieme ai santi Gervaso e Protaso, ebbero subito un culto molto vivo, diffusosi anche nella Chiesa di Roma e nelle Chiese d’Oriente, e una ricca tradizione di testi liturgici.

In quel tempo. Quando furono discesi dal monte, una grande folla venne incontro al Signore Gesù. A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho! Ecco, uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito. Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio». Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre. E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio. Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Vangelo secondo Luca 9, 37-45.

Cosa racconta a te, di te, questo brano del vangelo?


Commenti

2 risposte a “Lunedì 28 luglio 2025”

  1. Marco Bondi

    Qs mattina ho aperto gli occhi accompagnato da una gioia grande. Ho sentito il mio cuore salire su una mongolfiera colorata e guardare tutto cio’ che la vita mi presenta questa mattina nel mio studio cosi luminoso ( libri, fotografie, matite colorate…).

    Sentirmi come un fiore in un piccolo giardino… in compagnia di altri fiori.
    Felice di stare con loro.

    Si, posso costruire il mio destino.

    Qs ‘cattedrale’ cosi piccola, cosi grande, da poter stare nel mio cuore.

    Una gioia che non viene da me.

    Nota
    Anch’io credo che la domanda sia fondamentale. Io la vedo come una luce…

    Grazie per la tua domanda donC

  2. Ciao DonC,
    di questo brano di Vangelo mi è rimasta impressa la domanda di Gesù, non particolarmente cordiale come spesso dici tu:”O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò?”.
    Ti confesso che non la capisco molto ma proprio ieri stavo leggendo l’ultimo libro di don Claudio Burgio che a un certo punto fa proprio riferimento alle domande di Gesù nei Vangeli, riporto:
    “Un detto ebraico narra che in principio Dio creò il punto di domanda e lo depose nel cuore dell’uomo. La domanda inquieta, ti disarma, ma apre a un dialogo libero dall’esito…Gesù educa alla fede attraverso gli interrogativi; i quattro Vangeli riportano circa duecentoventi domande rivolte ai discepoli, ai malati, agli stranieri, ad amici e ad avversari.
    Mentre le risposte definiscono, le domande aprono e rilanciano il dialogo.”
    Beh non posso negare che la domanda di oggi mi abbia inquietato e disarmato, facendomi domandare: “Signore, ma come? Dove sbaglio?”
    Rimango con le domande, risposte poche…buona giornata

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