Credo sia arrivato il momento di farsi vedere, … da uno bravo.
Ieri lunghissimo viaggio in auto.
Prima ora: Rosario, nel senso della preghiera mariana, e preghiere.
seconda ora: radiogiornale per aggiornarmi su Gaza poi telefonata piuttosto lunga a un amico e ascolto di vari podcast.
Terza ora: pausa caffè e primi sguardi al navigatore dell’auto … che dava ancora più di due ore di viaggio.
A quel punto, un pò annoiato, ho tolto il volume alla radio e mi sono detto che dovevo cominciare a parlare io. Così è iniziato un gioco “da malato”: invitavo un amico in auto, come l’amico immaginario dei bambini, un amico che non vedevo o sentivo da tanto, ma anche amici cui non avevo detto qualcosa di importante, e cominciavo a chiacchierare raccontando di me, della mia vita, di quello che scopro e anche di quello che desidero. Con qualcuno invece abbiamo parlato del tempo, di come guidano male certe persone e con uno abbiamo cantato, tanto non mi sentiva nessuno.
Diciamo che in quelle due ore sul sedile alla mia destra si sono accomodate diverse persone e tante cose sono state dette.
Arrivato a destinazione ho proprio pensato che certe volte occorre davvero un pò di coraggio per stare davanti a sé stessi. Ma si può fare ovunque.
dalla liturgia ambrosiana:
Martedì della VII° settimana dopo il martirio del Precursore
In quel tempo. Gli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi, dissero al Signore Gesù: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono».
Vangelo secondo Luca 22, 67-70.
Come ci farebbe comodo che Gesù ce le mandasse a dire; come sarebbe semplice se sapessimo ciò che si deve e ciò che non si deve, come e cosa credere, cosa e come cambiare, ma Lui non risponde, non ci toglie la fatica del rischio, un rischio che poggia, deve poggiare, sulla ragione e sull’esperienza.
Potremmo dirla diversamente: tu perchè ci credi, perchè per te Gesù è il Figlio di Dio? Se dovessimo persuadere qualcuno, come i personaggi di questo vangelo, le nostre parole che effetto produrrebbero?
Gesù, che non è proprio uno stupido, sa che nemmeno Lui potrebbe convincere chi non vuole credere e quindi passa all’implicito: “se vi dovesse capitare di vedere certi fatti cosa direste?”
Il punto è che quei fatti accadono ancora oggi, ma non li vediamo.
Scuola di Comunità 2025/2026

«Cristo, nuovo principio
di conoscenza e di azione»
Qui potete trovare il testo della Giornata di inizio anno:
https://www.clonline.org/it/pubblicazioni/libretti/giornata-inizio-anno-2025
Se uno è qui è perché, incontrando una determinata compagnia, ha percepito in essa il soffio nuovo di una promessa di vita , ha presentito una Presenza corrispondente all’attesa originale del suo cuore,
C’è poco da dire: in quello che chiamiamo incontro è accaduto che abbiamo scoperto la grandezza della nostra umanità; in quel momento ci è scoppiata addosso una febbre di vita che non mi pare sia mai stata destata da nessun altro incontro.
Siamo entrati nella compagnia viva della Chiesa perchè una particolare circostanza ci ha preso interamente e ci ha suscitato una voglia di vita immensa: con la coscienza che quella spinta non poteva né essere generata né custodita da noi: era lo svelarsi, il termine giusto sarebbe “epifania”, di Dio fatto carne.
Buona giornata,
donC

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