Ieri giro in auto; dopo la Messa delle otto sono stato a trovare un gruppo di ragazzi di agraria che erano via a studiare. A poco più di un’ora da Milano c’erano dieci gradi in meno. E già qui c’è un primo miracolo, che non è legato alla temperatura: come possono gli agrari essere così attenti al loro compito di “studiosi”? In effetti sono gli unici ad aver avuto l’idea di farsi un weekend di studio intensivo.
Salendo mi chiedevo se conoscessi altre categorie di lavoratori così appassionati del loro lavoro da cercare di usare anche i fine settimana per incrementare il lavoro.
il secondo miracolo è stato a pranzo; avevano, dopo ore di studio, voglia di ascoltare me, quello che avevo da raccontare: Io mi sarei rilassato distraendomi mentre loro hanno preso a mangiare con la preoccupazione che io potessi raccontare loro di quello che vivo in questi tempi. Chi avrebbe considerato la pausa come occasione di incontro. Eppure loro hanno messo via i libri e mentre si mangiavano la pastasciutta hanno fatto silenzio per paragonarsi con un adulto, per lo più sconosciuto.
Perchè mi hanno colpito queste cose? Perchè loro hanno saputo abracciare ciò che è loro chiesto come un’occasione mentre io mi sarei lasciato sopraffare da me, dai miei pensieri e dalle mie preoccupazioni.
Chi riesce a guardare dentro le cose è capace come nessuno di vivere in pienezza.
dalla liturgia ambrosiana:
Martedì della I° domenica dopo PENTECOSTE
In quel tempo.
Vangelo secondo Luca 4, 25-30.
Il Signore Gesù disse: «In verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Chissà perché c’erano tante vedove al tempo di Elia.
In realtà il richiamo di Gesù è facile da cogliere se si tiene presente la storia di Elia e della vedova di Sarepta di Sidone (1 Re 17): il profeta è solo, stanco e affamato e Dio gli dice che una vedova si sarebbe presa cura di lui; per un ebreo ai tempi di Gesù già questo era stranissimo: la vedova era per eccellenza la persona senza risorse, quella a cui doveva provvedere l’intera comunità. Ma Elia si fida di Dio e chiede alla povera donna che gli procuri prima da bere, come a saggiare la sua disponibilità, poi le chiede da mangiare; e la donna non venendo meno al dovere dell’ospitalità si dichiara disposta a usare la poca farina rimasta per sfamare lo straniero, lei poi sarebbe morta di stenti con il suo figlio.
Allora il profeta, mosso a compassione da una fede così grande, le promette che se fa mangiare prima lui e poi loro due, la farina e l’olio non si sarebbero mai consumate. E così accade.
Come a dire: “voi vi credete giusti e custodi della Promessa ma i veri custodi della fede sono quelli che vivono la fede, anche se sono poveri e stranieri”.
Stiamo attenti a non uccidere Gesù perché non ci corrisponde!

Scuola di Comunità
IL SENSO RELIGIOSO
Capitolo 13
Educazione alla libertà
3. L’esperienza del rischio
La vera persecuzione non sono le fiere, non sono neanche i lager. La persecuzione più accanita è l’impedimento che lo stato cerca di realizzare all’esprimersi della dimensione comunitaria del fenomeno religioso.
La lucidità di don Giussani mi colpisce sempre: la persecuzione oggi passa attraverso i sorrisi, le pacche sulle spalle e anche i favori, per poi colpire la possibilità di espressione comune: non è bene che risuoni la voce della Chiesa nelle vicende pubbliche, non è opportuno che si dica qualcosa che possa confondere l’esaltazione dell’io; meglio tacere.
Mi colpiva constatare che il giorno del giubileo dei movimenti a Roma c’era anche una manifestazione politica e le principali agenzie giornalistiche hanno dato notizia ampia della manifestazione tacendo delle centinaia di migliaia di persone che erano a Roma per il giubileo, come se non ci fosse stato nulla.
Buona giornata,
donC
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