Martedì 2 dicembre 2025

Lo faccio perchè ieri sera, tornando a san Pio, un ragazzo vedendo le mie condizioni mi ha sfidato: così vi parlerò della cena di ieri.
Ero a casa di due giovani sposi, pochissimi anni di matrimonio, e naturalmente l’invito era per cena; peccato che i due in questione sono lui chef e lei pasticcera, momentaneamente mamma a tempo pieno. 
All’inizio sembrava una cena tranquilla: una sfida tra loro sul condimento del cavolo cappuccio, quindi presentato in due versioni, entrambe buonissime, e poi degli affettati.
Il punto è che poi è arrivato un piatto regale: l’ossobuco con il risotto giallo: la presentazione e il contenuto erano quelli del piatto conosciuto ma il sapore era quello del cielo.
Così finirlo, nella sua abbondanza, è stato una stupenda tortura.
Poi pausa perché tutti e tre eravamo piuttosto provati.
Infine una crema catalana al caffè.

Confesso, mentre tornavo a casa, che per un momento ho pensato tra me e me: “la prossima volta chiedo di mangiare l’insalata”, ma è bastato un solo istante con il sapore di quelle pietanze nella testa, che il mio buon proposito è sfiorito.

Eppure la cosa più grande di ieri sera non è ciò che ho mangiato ma l’amicizia con ragazzi che potrebbero essere miei figli e che si abbassano a chiedere che io faccia loro compagnia. Questa è la vera sazietà. E non alza nemmeno il colesterolo!
Per il resto un goccio di grappa ha facilitato la digestione … e il sonno.


dalla liturgia ambrosiana:

In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono al Signore Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? Dio ha detto: “Onora il padre e la madre” e inoltre: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre”. Così avete annullato la parola di Dio con la vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”».

Vangelo secondo Matteo, 15 1-9.

Il punto è la Sua presenza, come dice Mc 2,19, se si vive la sua Compagnia allora si è liberi di vivere la realtà con le sue regole e le sue richieste, senza che sia gesto moralistico: con la presenza di Cristo nel cuore si incomincia ad amare anche la Legge o la Regola, ma perché richiamo e memoria di Lui. Per questo abbiamo bisogno di scoprire continuamente i segni del Suo essere presente tra noi: la Sua compagnia è ciò che rende appassionante ogni aspetto della vita e non limita o soffoca proprio nulla, nemmeno l’apparente strilità delle regole.


Il principio su cui don Giussani ha costruito l’intero sviluppo del volume che iniziamo è la fedeltà a sè e a ciò che si è incontrato.
Non importa poi se si è traditori o dimentichi, quello che è accaduto nell’incontrare Gesù merita di essere verificato e guardato costantemente come il bene cui tornare sempre: quello che si è sperimentato è qualcosa che non si può affatto perdere.
Anche quendo vorremmo andarcene dalla strada incontrata dobbiamo riconoscere che siamo riempiti di una nostalgia che ci riporta al nostro posto, desiderosi di quell’infinito che abbiamo intravisto.


Commenti

Una risposta a “Martedì 2 dicembre 2025”

  1. Sia dato anche a me di avere amici che chiedano la mia compagnia… allora il tempo sara’ un amico insostituibile…

    Complimenti per la foto, bellissima.

    Grazie don C.!

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