Martedì 22 luglio 2025

Mancano i preti, la gente che va in chiesa è sempre meno e la fede coinvolge la vita di ancor meno persone. In tutto questo ieri ho celebrato due Messe e due funerali. In più ho visto una serie di persone.
Arrivato a sera ero sconvolto dalla fatica e dalle continue parole; non c’è stato un attimo di solitudine.
Arrivato alle 20,30 sarei solo andato a dormire, tralasciando tutti i messaggi che avrei lasciato senza risposta e tutte le persone che mi avevano cercato inutilmente. Ero sfinito.

Ma poi sono andato a cena da una famiglia di amici e lo shock che ho vissuto fin dall’ingresso mi ha destabilizzato in una altro modo: la vivacità incontenibile e simpatica di uno dei due figli era la grande evidenza della vita, il suo continuo sfidarci era il segno evidente che lui voleva tutto, e lo voleva lì, in quello stare seduti a tavola.

Ci sono volte che pensiamo di poter dire che siamo a posto, che abbiamo fatto quello che dovevamo, quello che ci è chiesto, ma poi arriva un ragazzino e ti accorgi che quello che ti è chiesto è quello che stai facendo ora. Standoci per intero, completamente.


dalla liturgia ambrosiana:

Maria era di Magdala, piccola città della Galilea, situata sul lago di Tiberiade. La parola potente di Gesù, perdonandola, la liberò dal male che la possedeva e suscitò in lei una fede capace di rispondere all’amore che le si era rivelato, con tutta la forza del suo cuore ardente. Ella da quel momento seguì solo il Signore e prese parte attiva agli eventi della passione e resurrezione.
Il vangelo di Giovanni (19,25) ricorda infatti che “presso la croce di Gesù stavano sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala”. Alla morte di Gesù, dopo il rigoroso riposo sabbatico, Maria si recò con le altre donne al sepolcro portando mirra ed altri aromi. Trovando il luogo della sepoltura vuoto, le altre donne corsero a darne notizia agli apostoli.
A lei, rimasta sul luogo sconsolata, mentre ancora cercava “l’amato del suo cuore”, apparve il Signore risorto, chiamandola per nome e affidandole la missione di andare “dai miei fratelli” e dire loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Allora Maria Maddalena corse a portare l’annuncio ai discepoli. Per questo la tradizione la chiama “apostola degli apostoli”.
Nel Calendario Romano generale era già memoria obbligatoria, e per espressa volontà di Papa Francesco è stata elevata al rango di Festa con decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in data 3 giugno 2016, ed è equiparata agli altri Apostoli.

In quel tempo. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!» –. Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Vangelo secondo Giovanni 20,1.11-18.

Oggi il tema del vangelo della Risurrezione non è Gesù, è Maria Maddalena.
Oggi ce lo possiamo dire che la Maddalena è una donna facile da amare.
Chi non desidererebbe la sua passione, la sua libertà e la sua indipendenza? Chi non desidererebbe stare davanti a Gesù come lei, trattarlo come lei fa?

Se ripenso alla scena di questo brano di Giovanni vedo emergere alla mia immaginazione, lacrime, abbracci e carezze; da parte di lei e forse anche da parte di Lui. Ma sono le parole che Gesù e Maddalena si scambiano che rendono semplice quella immagine così “fisica”, eppure loro nemmeno si sfiorano.
Bastano sguardi e parole per rivelarci quanto vera doveva essere quell’amicizia. E per svelarci il desiderio del nostro cuore.
Lei le doveva tutto e anch’io sono come la Maddalena quando mi rendo conto che anch’io gli devo tutto.


Scuola di Comunità
IL SENSO RELIGIOSO

La sottolineatura che chiude il paragrafo mi è molto utile e necessaria: non si può non riconoscere la presenza dell’idolo nella nostra fatica ad abbracciare la realtà così com’è: abbiamo sempre qualcosa da scartare o tralasciare nelle cose che facciamo tutti i giorni; forse perché noi abbiamo fatto noi stessi idolo: tentativo triste di essere padroni e signori della nostra vita.
E che io sia idolo di me stesso è la cosa più brutta che posso compiere, è mettersi un gradino sopra la realtà.


Commenti

Una risposta a “Martedì 22 luglio 2025”

  1. Ormai caro don C “ ti leggo tutti i giorni “ ti ho conosciuto attraverso un’amica a cui il Mistero del Padre nostro si è svelato, dopo lunga malattia . Non conosco la tua faccia ma sei più vicino a me, Tu , rispetto a tanti che vedo tutti giorni

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